> CHI SIAMO

I Laici domenicani di Palermo costituiscono una Fraternita laica (di San Domenico; abbreviato: F.L.S.D.). Sono l'ex "Terz'Ordine", espressione e articolazione del più ampio Laicato domenicano, quale condizione del fedele cattolico impegnato a vivere, nel mondo (ossia non da ministro ordinato o soggetto di vita consacrata), il carisma di san Domenico di Caleruega - Spagna - (1170-1221; nell'immagine sopra, a sinistra, mentre adora la Croce - Beato Angelico, particolare, Firenze, museo di San Marco): preghiera, studio e predicazione.

La Fraternita palermitana si riunisce di norma due volte al mese (il 1° e il 3° Lunedì alle ore 21) presso il convento dei Padri domenicani, sito in via Bambinai n. 18 - c.a.p. 90133 - (dalla via Roma, zona Poste centrali; dal lungomare, rione San Pietro).

Scopo delle adunate è l'incontro fraterno unito alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio, in funzione della predicazione: sia dei singoli sia del gruppo. Si punta così a formare dei laici adulti, capaci di permeare le realtà secolari con lo spirito cristiano (cf. , nel Concilio ecumenico Vaticano II, Lumen gentium, n. 31) secondo l'ideale domenicano.

Una sottolineatura è data anche alle tematiche attuali di Giustizia e Pace (cf. Costituzione fondamentale del laicato domenicano, n. 6), nella memoria operativa dei tanti che - nell'Ordine domenicano - si sono battuti per un mondo migliore, in cui la tranquillità universale (pace) non sia frutto di armistizi o silenzio delle armi, ma piuttosto del "dare continuamente a ciascuno il suo" diritto (giustizia).
D'altro canto chi ama veramente Cristo è chiamato a servirlo nei fratelli (cf. Matteo 25).

> L'IDENTITA' E LA STORIA

Il Laicato domenicano nasce in stretto collegamento con l'Ordine dei Predicatori (approvato da papa Onorio II nel 1217). Infatti, già agli albori della sua attività apostolica, a san Domenico (+ 1221) si uniscono dei laici (ossia delle persone che non sono nè chierici nè frati), che, come "famuli" o "donati", adempiono delle funzioni materiali, cioè di supporto a quelle dei frati. Così, un po' dappertutto, accanto ai conventi sorgono delle confraternite, rette da statuti peculiari e costituenti delle vere e proprie scuole di fede, preghiera e vita cristiana secondo lo spirito del fondatore. S'impone, dunque, la necessità di dare a tutte queste confraternite una regola generale. Ciò accade nel 1285 con il Maestro generale Munio di Zamora, che promulga la "Regola dei fratelli e delle sorelle dell'Ordine della Penitenza di S. Domenico, fondatore e padre dei Frati Predicatori". Esordisce, in questo modo e formalmente, il Laicato domenicano, che più tardi (secolo XV) assumerà il nome di "Terz'Ordine", a significare, appunto, la sua presenza dopo i Frati e le Monache. Secondo la Regola zamorana il candidato, "come figlio prediletto di S. Domenico nel Signore", dovrà essere "emulatore e ardente zelatore, secondo il proprio stato, della Verità della fede cattolica" (cf. Regola citata, n. 1). I laici domenicani, quindi, operano fin dall'inizio al servizio della Verità, che contemplano e annunciano agli altri (il loro scopo è "contemplari et contemplata aliis tradere", per dirla con san Tommaso d'Aquino). Contemplano, cioè, il Vangelo di Cristo con la preghiera e lo studio, e, senza estraniarsi completamente dal mondo (da "single" o sposati e nelle più varie occupazioni lavorative), si santificano e santificano il mondo, informandosi al carisma di Domenico (cf. Costituzione fondamentale, n. 2) e seguendo l'esempio di Caterina da Siena, patrona dei laici domenicani (cf. Costituzione cit. , n. 5). In quanto titolari di questo gravoso, ma suggestivo mandato, i laici di Domenico sono parte, a pieno titolo, della più ampia "Famiglia domenicana" (felice denominazione che, per decisione del Capitolo generale di Madonna dell'Arco (NA) - 1974 -, sostituisce quelle obsolete di "Primo, Secondo e Terzo Ordine").

> LA SPIRITUALITA'

L'attività dei laici di san Domenico è particolarmente importante per la Chiesa. Infatti, dopo il Concilio ecumenico Vaticano II (1962-65), il laicato, come condizione di qualsiasi battezzato (che non sia ordinato nè religioso), viene riscoperto per la sua essenziale funzione di ordinazione a Dio delle realtà temporali (cf. la menzionata Lumen gentium, n. 31). I laici domenicani, tuttavia, hanno una tensione tutta speciale, sia per la loro vita spirituale (individuale e comunitaria), sia per il servizio a Dio e al prossimo, che, come detto, si sostanzia nella competente e coerente testimonianza della Verità di Cristo. Per il laico di Domenico, insomma, la più alta forma di carità consiste proprio nel "portare l'altro dalle tenebre dell'ignoranza alla luce della conoscenza" (Tommaso d'Aquino). A questo fine, i laici si incontrano periodicamente nella sede della Fraternita per esercitare un sano e caldo amore fraterno, ma anche per formarsi in dottrina (con l'esame della Scrittura e del Magistero ecclesiale), per pregare nonchè per organizzare la predicazione e le altre azioni caritative proprie dello spirito di Domenico (cf. nuovo Direttorio nazionale, nn. 18 e 24). Insieme costituiscono un'associazione di fedeli (Fraternita), "i cui membri conducono una vita apostolica e tendono alla perfezione cristiana partecipando nel mondo al carisma" domenicano, "sotto l'alta direzione" dell'Ordine (cf. Codice di Diritto canonico, can. 303).

> I MAGGIORI LAICI DOMENICANI

Foltissima è la schiera dei laici domenicani, che hanno fatto la storia della Chiesa e della Società civile. I più noti sono certamente la nominata Caterina (+ 1380), patrona dei laici predicatori, dottore della Chiesa ed ispiratrice del ritorno del Papa a Roma dalla "cattività avignonese"; santa Rosa da Lima (+1617), patrona dell'America latina; i beati Pier Giorgio Frassati (+1925) e Bartolo Longo (+ 1926), istitutore del santuario mariano di Pompei; Giovanni Acquaderni (+ 1922), fondatore dell'Azione cattolica italiana; Titina De Filippo (+ 1963), attrice; Giorgio La Pira (+1977), politico; Aldo Moro (+ 1978), statista; i futuri papi Benedetto XV (+ 1922) e Pio XII (+ 1958); don Luigi Sturzo (+ 1950), creatore del Partito popolare; nonchè don Giacomo Alberione (+ 1971), fondatore della Famiglia paolina.
Su La Pira e Sturzo sono stati recentemente aperti, a Firenze e a Roma, processi diocesani super virtutibus.
_

Benedetto XVI RINUNCIA al mandato petrino

Benedetto XVI RINUNCIA al mandato petrino
Permanere "usque ad mortem" sul Soglio pontificio può essere una sorta di martirio (come dimostra la recente testimonianza di Giovanni Paolo II). Tuttavia, secondo il tradizionale insegnamento della Chiesa, non tutti sono chiamati al martirio e dunque non si può censurare (del resto non lo fa nemmeno la legge canonica, che prevede e disciplina la rinuncia al mandato petrino !) il Papa che, responsabilmente e coscientemente davanti a Dio (come ha dichiarato Benedetto XVI), si dimette.
VIVA BENEDETTO XVI, Papa dotto, mite e capace di atti importantissimi (tra cui l'aver dato norme severe contro la pedofilia e il riciclaggio del denaro, in cui era coinvolto lo IOR).
Ma VIVA SOPRATTUTTO LA CHIESA CATTOLICA, nella quale PERMANENTE non è la figura dell'uomo, persino il santo, che rimane ministro (ossia servitore), ma di GESU' CRISTO NOSTRO SIGNORE, che l'ha fondata e la continua a governare fino alla fine dei tempi.
Perchè SU DI ESSA, come promesso dallo stesso Signore, LE PORTE DEGLI INFERI "NON PRAEVALEBUNT" !
_

Sulla manovra economica, DALLA PARTE DEGLI ULTIMI

La manovra economica in discussione alla Camera colpisce, non per la prima volta, le famiglie e le persone più deboli.

In un contesto economico-sociale assai critico - in cui la famiglia è obbiettivamente alla base del welfare italiano, tamponando le insufficienze delle istituzioni pubbliche, centrali e locali, circa i giovani disoccupati, gli anziani e gli ammalati - ci indignano i tagli lineari delle agevolazioni fiscali, seppur per il 2013-2014, riguardanti persino i figli a carico e le spese sanitarie. Ma anche la stabilizzazione, per l’immediato, degli aumenti provvisori delle accise sui carburanti, che porta complessivamente le tasse sul carburante al livello più alto dal 1995, è una ver’e propria stangata per consumatori e imprese.

Ci appare, peraltro, paradossale che chi ha chiesto ed ottenuto il consenso elettorale promettendo « meno tasse per tutti » oggi non riesca a calibrare diversamente questa manovra, pur indispensabile per la tenuta dei conti italiani secondo i parametri dell’Unione europea.

Se, quindi, come ha dichiarato in queste ore lo stesso Ministro dell’economia, « la salvezza arriva dalla politica » e « la politica non può fare errori », auspichiamo una modifica sostanziale, se non sui numeri, sui primi destinatari della manovra stessa, che rischia di impoverire ulteriormente il c.d. ceto medio, dando l’impressione di risparmiare i ricchi di un Paese, in cui il 10% delle famiglie possiede il 44% della ricchezza nazionale.

Pertanto, si attivino specialmente quanti in Parlamento si dicono credenti, ricordando che per « l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, io sorgerò - dice il Signore - » e « metterò in salvo chi è disprezzato » (Salmo 11, 6).

Commissione Nazionale della Famiglia Domenicana Giustizia Pace e Creato

Roma, 15-7-2011

_

X GIORNATA per l'IMPEGNO e la SOLIDARIETA'

La Commissione nazionale di Giustizia, Pace e Creato della Famiglia domenicana ha organizzato, a Bergamo, il 27 Novembre 2010, la X Giornata per l'impegno e la solidarietà, sul tema Per un'economia centrata sulla vita. Morti bianche, conti in rosso. I colori della crisi economica nel mondo del lavoro.

Qui il programma ed altri materiali su temi attuali di Giustizia e Pace:


A questo link, invece, qualche foto dell'evento:


_

APPELLO al Papa per Padre Pino PUGLISI MARTIRE

Clicca qui sotto per firmare, eventualmente indicando una motivazione e l'associazione di appartenenza:

http://diamounsegno.wordpress.com/2010/09/25/don_pino_puglisi_martire/comment-page-1/#comments
_

A Palermo dalla parte di lavavetri e senzatetto

E' appena entrata in vigore un'ordinanza del Sindaco di Palermo che prevede un'aspra sanzione pecuniaria, tra l'altro, nei confronti dei lavavetri ai semafori delle strade e di persone senza fissa dimora sorprese a bivaccare (sic). Il provvedimento ritiene che le loro attività creino problemi di ordine pubblico: l'intento è dunque quello - ha dichiarato il Sindaco - di "migliorare la qualità della vita dei cittadini", rispondendo "anche ad un sentire comune".

Tuttavia è paradossale che, in una città in cui la violazione delle regole è all'ordine del giorno, si chiamino a rispondere di comportamenti illeciti i poveri, quali sono le persone umane che chiedono qualche centesimo agli incroci o, in mancanza di un'abitazione, si sistemano a dormire tra improvvisati cartoni e coperte. In un momento in cui, secondo i dati Istat, la disoccupazione dilaga e si allargano le aree di povertà nella città, questa misura è davvero sorprendente, anche perchè rischia di consegnare uomini e donne che vivono di espedienti alla commissione di veri e propri reati, se non alla mercè della criminalità organizzata.

La decisione, in ogni caso, non risponde affatto al nostro sentire di cittadini e di cristiani, che anzi affermano con forza come una vita migliore per Palermo sarebbe, non già quella in cui gli indigenti siano resi invisibili, togliendo dagli occhi di chiunque lo scandalo della miseria, bensì quella intessuta di attenzione, da parte di ciascuno, ai bisogni degli ultimi, in nome di una reale solidarietà e giustizia.


Palermo, 24 Settembre 2010 (pubblicato su La Sicilia - Palermo del 5-10-2010, p. 33)



Fra' Graziano Bruno o.f.m., Giustizia Pace Integrità del creato - Sicilia

Fra' Giovanni Calcara o.p., Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Famiglia domenicana

Francesco Lo Cascio, Movimento Internazionale per la Riconciliazione

Salvatore Scaglia, Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Famiglia domenicana

_

Il Papa a Palermo e le polemiche

In questi giorni abbondano le polemiche circa le spese relative alla visita di Benedetto XVI a Palermo, prevista per i primi di Ottobre.
Polemiche - al di là del loro fondamento - sovente strumentali perchè agitate, per fastidio preconcetto, contro la Chiesa cattolica. Ma, rispetto alle quali, persino qualche autorevole replica non è stata del tutto felice, avendo fatto un riferimento - generale - a cene di magistrati sotto scorta, in una città che ha visto letteralmente dilaniati diversi operatori di giustizia con le loro tutele e in cui diversi continuano a rischiare davvero le loro vite.
In questo contesto di sterili contrapposizioni, io scelgo una parte sicura: quella del Vangelo: ‎"Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" " (Matteo 16, 16-18).
E' dunque la fede ("nè la carne nè il sangue") a far credere in Cristo-Salvatore e dunque nella Chiesa, ossia l'assemblea dei fedeli, da Lui fondata.
Ma sto anche con la Costituzione. Dovrebbe essere quindi espressione di autentica laicità (intesa come pluralismo confessionale e culturale, per dirla con le sentenze della Corte costituzionale), visto che questa terra è di tutti, consentire ai molti credenti - che accorreranno a Palermo non solo dalla provincia - di ascoltare le parole del Successore di Pietro.
Il quale peraltro, quando parla dell'uomo, che dovrebbe stare a cuore a tutti quanti, si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà: credenti o non; che ascoltino o non ascoltino.

Salvatore Scaglia
Presidente dei Laici domenicani di Palermo

13 Settembre 2010 (pubblicato su Avvenire del 16-9-2010, p. 33)
_

Sulla promozione INTEGRALE della persona umana

Le recentissime posizioni con cui i neo Presidenti del Piemonte e del Veneto, Cota e Zaia, intendono contrastare l'aborto, se in sè e per sè sono buone, stridono nettamente con il trattamento che gli stessi, assieme ad esponenti non solo della Lega Nord, riservano agli immigrati irregolari. Spesso questi - se li si incontra personalmente - sono poveri in fuga da guerre civili o da gravi disordini sociali; disperati che meritano accoglienza e non criminalizzazione. Come si può dunque attribuire dignità di vita umana - giustamente - all'embrione ed essere, nel contempo, draconiani, ormai anche mediante norme giuridiche, nei confronti di queste persone ?
"Ero forestiero e mi avete ospitato", recita il Vangelo di Matteo (25, 35). Ma anche l'Antico testamento è nutrito di passi come: "non maltratterai lo straniero e non lo opprimerai, perchè anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto" (Esodo 22, 21). Peraltro moltissimi italiani sono stati, e sono tuttora, emigranti. O si è cristiani sempre, quindi, o non lo si è mai, a meno di realizzare mere strumentalizzazioni politiche, che nulla hanno a che spartire con la vera Legge di Cristo.

2 Aprile 2010 - Passione del Signore

- Fra' Graziano Bruno o.f.m., Moderatore di Giustizia e Pace dei Frati minori per la Sicilia
- Francesco Lo Cascio, Movimento Internazionale per la Riconciliazione - Sicilia
- Salvatore Scaglia, Commissione nazionale domenicana di Giustizia e Pace
_

NESSUNO, se non Dio Padre, CONOSCE il tempo del RITORNO DI CRISTO !

Si fanno sempre più consistenti, sui vari mezzi di comunicazione sociale, dicerie circa un imminente ritorno di Gesù. Ne può così derivare paura, rassegnazione, pessimismo cosmico, deresponsabilizzazione personale o consumazione edonistica dell'esistenza.
Tuttavia il VANGELO odierno (Domenica 15 Novembre 2009) fa piazza pulita dei FALSI PROFETI, che, ieri come oggi, pretendono di conoscere il momento della SECONDA VENUTA DI CRISTO (c.d. parusìa): "Gesù disse ai suoi discepoli: « In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. [...] Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre » " (Marco 13, 24-32, passim).

_

IX GIORNATA per l'IMPEGNO e la SOLIDARIETA'

La Commissione nazionale di Giustizia, Pace e Creato della Famiglia domenicana organizza, a Bari, dal 27 al 29 Novembre 2009, la IX Giornata per l'impegno e la solidarietà, sul tema Legalità.

Qui il programma ed altri materiali su temi attuali di Giustizia e Pace: http://www.giustiziaepace.org/ .
_

PREDICAZIONE. 28-2-10. Commento alla Sacra Scrittura

28-2-2010 - II Domenica di Quaresima - Anno C

Gen 15,5-12.17-18; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36

Omelia

“Poi lo condusse fuori e gli disse: Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle…”

Abramo è l’amico. Amico, parola benedetta. Abramo lo è nel profondo del suo cuore. l’amico dell’invisibile, l’amico di Dio. E’ amico perché ha avuto il coraggio di credere. In una notte di stelle ha saputo ascoltare la promessa che quelle luci racchiudevano. Nell’incapacità di contare nel tripudoi di luci, panorama notturno del deserto, che l’ha fattos entirre piccolo davanti ad una Presenza immensa e personale. Ha saputo volgere lo sguardo a comprendere che Dio è lassù ma è anche il vicinissimo, che scende, chiama, fa partire e accompagna. Fu una notte di fuoco. Come quella di Pascal: non il Dio dei filosofi, ma il Dio vivente, il Dio dei volti, dei nomi, delle vite frantumate e disperse, il Dio che cammina e accompagna la vita di un nomade, il Dio che fa capolino, come stilla luminosa nel buio mortale che avvolge le esistenze la storia.

Fuoco che passa come fiaccola ardente tra gli animali squartati: rito di alleanza che vedeva i guerrieri, i nemici passare in mezzo agli animali per sancire un patto. Ma dopo che il sole fu tramontato Abramo vede passare solo il fuoco come forno fumante. E’ un’amicizia originale, unica: ci sarà sempre l’Altro, il fedele che rimarrà, continuerà a passare, anche quando il ricordo verrà meno, anche quando l’entusiasmo si estingue, anche quando il tradimento si affaccia. Lui continuerà a passare e Abramo resterà, per tutti i popoli della terra l’amico. ‘Abramo credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia’ (Gen 15,7). Quali dimensioni il credere di Abramo, lettore delle stelle e attento uditore di una parola che lo attraversa e gli cambia il nome, il destino. Paradigma di ogni cammino di fede: promessa di un incontro di popoli capaci di ascoltare, affidati al silenzio, che per noi è sogno.

“Mentre pregava il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”

Anche Gesù è l’amato: ‘questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo’. Sul monte degli appuntamenti importanti, sulla montagna che fa stare più vicini al cielo, sul monte dove il silenzio è più facile e dove la fatica e la compagnia si fanno sentire di più. Lì sul monte Gesù aveva parlato del suo esodo ai suoi. Sul monte si dà ad incontrare dopo la Pasqua. I ricordi si mescolano, le impressioni si uniscono. Sul monte Gesù si dà a vedere con vesti bianche. Una vita nuova, non di solitudine ma di comunione, una vita che trascolora e trasfigura il quotidiano: tutto va verso Gerusalemme. E lì la croce: la parola del Padre è quella che trasfigurò la vita di Paolo e che Paolo comunicò, la parola della croce. Gesù Cristo e questi crocifisso, lui sapienza di Dio e forza di Dio. L’esatto opposto della ricerca di sapienza e dell’ansia di potenza: la stoltezza del cammino verso la croce è scoprire in questo corpo, sottoposto agli insulti, alla condanna la luce di quelle stelle che cambiarono la vita ad Abramo. E’ un corpo che è passato benedicendo, scegliendo di stare con gli esclusi, dalla parte dei crocifissi della storia per dire loro che Dio prende le loro parti e che il regno è dei poveri. Il corpo di Gesù luogo del suo sguardo, del suo toccare, del suo condividere i pasti, delle relazioni di chi ha saputo voler bene. Il volto umano di Gesù, quel volto spesso offuscato da mille costruzioni teologiche è un volto di luce. Capace di comunicare la luce nella nostra vita.

Mentre pregava cambiò d’aspetto: il ricordo del Gesù incontrato si sovrappone al ‘darsi a vedere’ sua iniziativa inattesa sorprendente, dopo i giorni della passione e la morte. Quando pregava: nel suo rapporto con l’Abba, un rapporto feriale, di ogni momento, ma anche di momenti di intimità è ora ricordato il suo volto cambiato. Quasi un’indicazione che anche la vita di chi lo segua poss divenire percorso vissuto in questa relazione cercata, attuata nelle cose quotidiane, nel cammino di ogni giorno. L’eccezionalità di quella luce rinvia ad un seguire da intraprendere ‘ogni giorno’.

“Il Signore Gesù Cristo… trasfiguererà il nostor isero corpo per conformarlo al suao corpo glorioso”

A Filippi Paolo aveva lasciato il cuore. Ricordava la casa di Lidia dove era stato accolto: dalla prigione, nella prova scrive alla comunità che vive la difficoltà, la prova e richiama ad una sola cosa, ad avere i medesimi sentimenti che furono in Cristo Gesù. Ed offre anche uno squarcio di promessa: ‘Gesù Cristo trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso’. Il corpo di Gesù, la sua umanità che ha vinto la morte è primizia di un rapporto nuovo, è luce che non resta chiusa ma si comunica e sin d’ora apre il nostro sguardo. a guardare le stelle. Come Abramo. Ad un umanità capace di sfigurare i volti nelle varie forme di violenze di sorpusi, delle tante forme di corruzione che avvelenano le fonti più autentiche della ricerca e della tensione umana è proposto un orizzonte di tras-figurazione possibile. La via è da ritrovare in ciò che iniziò a Filippi: il ritrovarsi come fratelli insieme in una casa dove essere accolti ed in cui dare spazio al continuare le scelte di Gesù, la ‘follia’, stupidità agli occhi umani, della sua vita in cui la salvezza, la crescita, il vero volto degli altri è stato più importante di ogni altra cosa, di ogni cosa da trattenere per sè.

Uno spunto da

“Normalmente, all’inizio delle sessioni dico ai ragazzi che parteciperanno ad una lezione per imparare a scrivere poesia, che, in sé, scrivere poesia è facile e si accorgeranno che riescono a farlo. Dico anche che la poesia è una cosa divertente come i giochi o gli indovinelli, che può parlare di qualsiasi cosa, che possono scrivere tutto quello che viene loro in mente, e che non importa la lunghezza, perché la poesia può essere sia corta che lunga. Inizialmente, dicevo di non tentare di scrivere poesie in rima, con parole che terminano con lo stesso suono, ma, in seguito, ho visto che non era necessario, perché bastava leggere esempi di poesie in verso libero, o che, fondamentalmente, non dipendevano dalla ripetizione del ritmo e della rima. (A questo proposito, sono profondamente convinto della profonda verità della frase di Goethe: l’essenza della poesia è quello che ne rimane quando viene tradotta in prosa in un’altra lingua – correggendo Goethe e sostituendo «prosa» con «verso libero», che, poi, è quello che avrebbe detto lui se, ai suoi tempi, si fosse fatto uso del verso libero ed è il modo in cui è stata scritta gran parte della poesia mondiale, a cominciare da quella biblica)” (Ernesto Cardenal).

Il Nicaragua è stato tra gi anni Settanta e ottanta un luiogo di speranza: la speranza di poter essere punto di riferimento per una situazione diversa e più umana per i paesi più poveri dell’America Latina. Poi i fermenti politici di quell’esperienza sono stati eliminati e appiattiti. Ma qualcosa è rimasto. Per iniziativa di un medico nell’ospedale per bambini malati di leucemia o di cancro ricoverati presso l’Ospedale pediatrico La Mascota di Managua è sorta un’esperiernza in collaborazSarebbe triste se non ci fosse l’arcobaleno. Poesie di bambini malati di cancro, a cura di E.Cardenal ed. Gorée 2008.

Da ‘Apocalisse’:

(…) La notte e l'inferno furono buttati nel mare di fuoco nucleare

le masse ormai non esistevano più

e vidi una specie nuova prodotta dall'Evoluzione la specie non era composta d'individui

ma era un solo organismo

composto da uomini invece che da cellule e tutti i biologhi erano stupiti

Ma gli uomini erano liberi e quell'unione di Uomini era Una Persona

- e non una Macchina - e i sociologi erano sbalorditi

E gli uomini che non fecero parte di questa specie rimasero fossili

e l'Organismo copriva tutta la sfericità del pianeta

e era tondo come una cellula (ma le sue dimensioni erano planetarie)

e la Cellula era vestita a festa come una Sposa che attende lo Sposo

e la Terra faceva festa

(come quando celebrò la prima cellula la sua Festa di Nozze)

e c'era un Cantico Nuovo e tutti gli altri pianeti abitati sentirono cantare la Terra ed era un canto d'amore.

Ernesto Cardenal, 85 anni, è stato proposto da 150 poeti di 58 nazioni come candidato al Nobel per la letteratura per il 2010.

Dalla Parola alla vita

Due iniziative recenti mi sembrano importanti. Il mensile “Jesus” ha iniziato a pubblicare ogni mese una serie di volumetti, che vengono allegati alla rivista dal titolo ‘Per leggere il Vaticano II’. Sono introduzioni guidate ai testi del Concilio, con agili articoli di commento, presentazioni di tematiche e figure rilevanti, bibliografie aggiornnate sul lavoro ed il fervore di vita di quella stagione che può essere letta come primavera della chiesa. Per ‘ritornare’ non in senso nostalgico e con la attitudine dei reduci, ma con lo spirito grato di chi si scopre coinvolto, alla lettura e comprensione di quel passaggio fondamentale della storia non solo della chiesa cattolica ma dell’umanità che è stato il Vaticano II. Un evento di grazia, vissuto da molti tra noi, come una stagione di riscoperta profonda del vangelo, di entusiasmi che hanno fatto riscoprire le fonti della fede, che hanno chiamato a percorsi di comunità, di servizio, di dialogo, che hanno segnato cammini di vita personale e comune. Sono testi da riscoprire mentre si avvicina l’anniversario dei cinquant’anni dell’inizio del Concilio (1962-2012).

Enzo Bianchi nell’introduzione al volume sulla Dei verbum parla di ‘capolavoro del Concilio’ racchiuso nel testo breve di questa costituzione e al cuore di essa, la parola chiave che racchiude tutta la dei verbum e tutto il Concilio, la parola ‘comunione’. Comunione che scaturisce da una comunicazione vivente e persoanle di Dio che fa dono della sua vita all’umanità e in Cristo offre lil volto visibile della sua vita invisibile.

E’ una comunicazione non dai caratteri di una dottrina ma della vita: è il vissuto che comunica la fede e nel vissuto che si cresce nell’esperienza della fede come incontro con Dio che si comunica. E presenta anche la necessità oggi di andare oltre le indicazioni conciliari procedendo nello spirito che ha animato questo ‘capolavoro’. Si tratta per esempio di trovare i modi per cui le Scritture siano luogo di incontro tra credenti e non credenti e tra persone di diverse tradizioni religiose per scoprire lì la comune ricerca di Dio e dell’umano autentico.

Come ricorda Bruno Maggioni nel suo saggio “la Scrittura è considerata nella sua forza attiva, costruttrice della Chiesa e non soltanto affidata alla Chiesa: la Parola di Dio svolge nella chiesa un ruolo attivo (‘sostegno e vigore’). E’ un cambiamento di prospettiva di grandissimo rilievo”. Lo scritto esige quindi di divenire parola viva, parola letta ascoltata attualizzata, predicata, esige questo perché la forza della parola possa esprimere la sua vitalità e fecondità.

In questi giorni un nuovo sito è nato: www.vivailconcilio.it, un sito promosso da Giacomo Canobbio, Piero Coda, Severino Dianich, Massimo Nardello, Gilles Routhier, Marco Vergottini, con i cardinali Carlo M. Martini e Roberto Tucci, e il vescovo Luigi Bettazzi allo scopo di diffondere la conoscenza e l’approfondimento dei testi conciliari, ma anche dello spirito di rinnovamento della vita della chiesa.

Tras-figurazione può declinarsi come rinnovamento, riforma che investe stili e strutture a cui l’annuncio del vangelo richiama continuamente. Nonostante il peso della fatica e nonostante il freddo di un inverno che può essere anche lungo rigido e piovoso, come l’inverno di quest’anno.

Alessandro Cortesi op

I DOMENICANI del Meridione E LE SFIDE di oggi (Giustizia e Pace)

Al link sotto indicato si può trovare il recente comunicato di Giustizia e Pace, formulato dai Frati Domenicani del Meridione d'Italia sulle urgenze del nostro Paese.

Palermo, 10 Agosto 2009

http://groups.google.it/group/giustizia-pace-integrita-del-creato/browse_thread/thread/983c4859fa3e215b?hl=it
__________________________________________________________________

IL POVERO NON E' UN CRIMINALE

Leggi qui http://www.giustiziaepace.it/index.php?option=com_content&view=article&id=63:il-povero-non-e-un-criminale&catid=9:relazioni-interne&Itemid=4 il comunicato che
, quali cittadini e cristiani,
abbiamo emesso in relazione a talune norme del disegno di legge c.d. sulla sicurezza, da poco approvato dal Senato della Repubblica.

Palermo, 7 Febbraio 2009

- Fra' Graziano Bruno o.f.m. , Moderatore di Giustizia e Pace per la Sicilia dei Frati Minori
- Francesco Lo Cascio, Movimento Internazionale per la Riconciliazione
- Salvatore Scaglia
, componente della Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Famiglia Domenicana

__________________________________________________________

PETIZIONE contro la PEDOFILIA

Già i Romani avvertivano che "debetur puero maxima reverentia". Gesù Cristo, poi, è perentorio: "chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli [...], meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare" (Matteo 18, 6).

Firmiamo dunque in massa la petizione internazionale contro la pedofilia (sul sito sotto indicato), promossa dall'associazione Meter di Fortunato Di Noto, sacerdote di Avola (SR), da anni impegnato sul fronte della tutela dei bambini.

http://www.associazionemeter.org/index.php?option=com_content&task=view&id=63&Itemid=68

Palermo, 28 Settembre 2008
__________________________________________________________________

La chiesa di san Domenico a Palermo (pantheon dei siciliani illustri): nell'annesso convento - sul retro - si incontra la F.L.S.D.

L'obelisco dell'Immacolata, davanti alla chiesa, e il simulacro della Madonna del Rosario, all'interno, attribuito a Girolamo Bagnasco (prima metà XIX sec.)

Laici domenicani di Palermo e Catania a Caltanissetta, con la calotta cranica di San Domenico, nel Maggio 2009

AVVERTENZA

I blog che seguono (cui si può accedere col comando - in alto al centro - "blog successivo") non sono legati a questo sito, che rimane autonomo e indipendente quanto ai suoi contenuti.